martedì 1 febbraio 2011

Materiali - Riscoprire Alberto Lattuada

Alberto Lattuada è un grande regista che merita di essere riscoperto. Due iniziative sono particolarmente benvenute. 
La prima è l' Omaggio a Alberto Lattuada, un progetto del Museo Nazionale del Cinema e dell’AIACE Nazionale in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Fondazione Cineteca Italiana e Cineteca del Comune di Bologna che inizia oggi al cinema Massimo di Torino  (vedi il programma completo).  
La seconda è la concomitante pubblicazione dell’AIACE nazionale del volume Alberto Lattuada di Gianni Volpi con un’introduzione di Goffredo Fofi.

Dalla presentazione di Goffredo Fofi alla rassegna del cinema Massimo, pubblicata su La Rivista del Cinema, stralciamo alcuni passi significativi:

" Alberto Lattuada è stato uno dei grandi registi del cinema europeo (...). Non fu spontaneo e nuovo, avventuroso e scapigliato come un Rossellini, ma neanche catto-populista come un Zavattini, e visse il passaggio dal vecchio al nuovo, dentro la guerra mondiale e nel dopoguerra, rifugiandosi prima nellOttocento e nella sua cultura ma aprendosi poi alla rinascita del paese e del cinema con la spregiudicatezza dei colti di salda morale, di coloro che sanno cosa e bene perisca e come e bene ammazzarlo.

Il suo doppio binario, del passato e del presente, batte peraltro, quanto alla tradizione, una strada russa (Puškin, Gogol, Bulgakov...) e una italiana (Machiavelli, De Marchi, DAnnunzio e Bacchelli, al passato, un Verga attualizzabile e attualizzato, e al loro presente Brancati,
Piovene, Chiara, Berto (...)). 

Nelle sue rotture e cesure vi fu la piena coscienza che il vecchio doveva morire e che bisognava inventare il nuovo, ma anche la convinzione che certe radici fossero ancora salde e non andassero tagliate, quelle radici che erano appunto morali e borghesi, lo sguardo di
quella borghesia che aveva voluto essere di modello al paese, con un forte sentimento della responsabilita collettiva nella crescita e nello sviluppo la Milano di Cattaneo, e poi degli industriali alla Falck e alla Pirelli, della grande editoria colta e popolare cui quella odierna
ha voltato rabbiosamente e, a ben vedere, masochisticamente le spalle. Con laggiunta della fotografia, della musica, della poesia...  (...)

Merito non secondario, soprattutto se si confronta il suo cinema con quello attuale, fu lattenzione ai personaggi femminili, ai caratteri femminili, la piu costante e varia, rispettosa e acuta di tutto il nostro cinema e di quasi tutta la nostra letteratura (...).
Meno deciso, piu disponibile nei confronti del mercato di un Fellini o di un Antonioni, il segno che Lattuada ha lasciato e meno forte ed evidente del loro, ma Autore con la maiuscola lo e stato a pieno titolo e il suo posto nella storia del nostro cinema e della nostra cultura e di primo piano, e lo si valuta oggi con unammirazione e con un rispetto che crescono nel tempo, e nella revisione e ri-conoscenza delle opere. "

Nessun commento:

Posta un commento