martedì 4 gennaio 2011

Materiali - Registi italiani secondo Canova

Gianni Canova, intervistato da Alain Elkann su La Stampa del 2 gennaio 2011, richiama il suo recente libro sui cento film degli ultimi dieci anni del cinema italiano (Cinemania. 10 anni 100 film: il cinema italiano del nuovo millennio, Marsilio, 2010) e fa un paio di commenti rapidi su alcui registi italiani. Eccoli.

CHI SONO OGGI I GRANDI REGISTI ITALIANI
"Almeno due grandi vecchi che sono mostri indiscussi del cinema mondiale: Ermanno Olmi e Marco Bellocchio. Ci sono due registi della generazione di mezzo, Sorrentino e Garrone, i grandi eredi del cinema degli anni Sessanta. Ci sono stati alcuni esordi potentissimi che sono Giorgio Diritti e Saverio Costanzo, (...) c'è ritorno del cinema popolare di qualità e penso soprattutto a Notte prima degli esami di Brizzi e a Benvenuti al Sud di Miniero [leggi la recensione]".

REGISTI FAMOSI
"Amelio e Moretti non hanno dato il meglio di sé in questo decennio, mentre altri grandi maestri come Giordana, con I cento passi e La meglio gioventù, sì. Salvatores con Io non ho paura o Tornatore con La sconosciuta o Baarìa hanno realizzato alcuni dei loro capolavori. Bertolucci ha fatto un solo film, The Dreamers, che amo molto perché è un omaggio alla nouvelle vague di cui Bertolucci con Bellocchio è stato l'unico vero erede italiano".

BENIGNI
"Dopo l'Oscar per La vita è bella mi sembra abbia pagato un prezzo salato a questo tsunami di successo e popolarità che gli è venuto addosso. Mentre Pinocchio è un film capace di sorprendere, La tigre e la neve secondo me è un film presuntuoso, ma anche privo di quella sanguigna ironia che Benigni aveva nei suoi film del secolo scorso".

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